Bracciale tennis, la curiosa storia dietro la sua origine

Bracciale tennis, la curiosa storia dietro la sua origine

Lo sappiamo  le mode cambiano, si evolvono. Alle volte sono radicali e provocatorie. Altre volte, invece, sono minimal e discrete. Col tempo molte mode del passato tornano ad essere “di moda”. Ma può capitare anche che alcuni oggetti vengano combinati in modo nuovo per creare un look cosiddetto “alla moda” (un po’ come la scarpa da ginnastica sotto l’abito elegante va!).

Nonostante questa incessante ricerca di novità da parte di stilisti, architetti e designer, però, alcuni di questi oggetti riescono a separarsi in modo netto dal concetto di moda  guadagnandosi così l’appellativo di “senza tempo”.  Parlo ad esempio della camicia bianca o dei jeans, della scarpa col tacco, della cravatta, i mocassini, le perle … ma anche del bracciale tennis in oro e diamanti. Quest’ultimo, infatti, è ormai da tempo  uno di quei gioielli che non può assolutamente mancare nel portagioie di ogni donna e, a dirla tutta, anche in quello di alcuni uomini da qualche anno a questa parte.

E allora vediamo più nel dettaglio come ha origine la storia di questo bracciale in oro con i diamanti incastonati uno dopo l’altro capace di impreziosire e donare eleganza anche al più minimal degli outfit.

Correva l’anno…

Nel 1987, la nota tennista Chris Evert, vincitrice di ben 18 Grand Slam e 3 volte campionessa a Wimbledon, durante una partita agli US Open perde il suo bracciale di diamanti. Un bracciale indossato con regolarità ad ogni incontro, quasi fosse un amuleto porta fortuna. La decisione della bella sportiva fu presto presa: non ricominciare a giocare fin tanto che il bracciale non fosse ritrovato!

 Per i più, questo simpatico aneddoto  è quello che ha dato origine al nome del tipico bracciale con diamanti incastonati uno dopo l’altro che, da quel momento in poi, venne definito come “bracciale da tennis” o più semplicemente “bracciale tennis”. La stessa Chris Evert ricorda quel particolare momento, menzionandolo spesso nelle interviste, anche se in realtà non vi è prova certa del fatto che il nome derivi proprio da quell’episodio. E adesso vi spiego il perché.

 

 

La tendenza

La verità è che già negli anni ’20 nacque la tendenza di indossare bracciali con pavé di diamanti, solo che all’epoca non erano conosciuti come bracciali tennis bensì come bracciali “eternity”. Il nome era dovuto al fatto che, trattandosi di un gioiello importante, veniva regalato come pegno d’amore eterno. Insomma, era la variante anni ’20 dell’attuale anello solitario.

Ma allora qual è la verità?

La verità sta quasi sempre nel mezzo … o almeno così si dice! E l’ha svelata l’esperta redattrice e scrittrice Marion Fasel, responsabile della copertura gioielli ed orologi della nota rivista InStyle  per quasi vent’anni e creatrice del noto blog sui gioielli The Adventurine. Fasel, in un articolo sulla storia del bracciale tennis, ha sostenuto una serie di affermazioni interessanti:

  • Innanzitutto, la data dell’evento sportivo che ha dato luogo alla “leggenda” non è il 1987, ma con molta probabilità il 1978, ovvero l’anno in cui gli US Open si sono trasferiti da Forest Hills a Flushing Meadows, come sostenuto più volte dall’allora agente pubblicitario della tennista Tami Starr.
  • In secondo luogo, il nome bracciale tennis era già in uso fin dagli inizi degli anni ’70. Quasi sicuramente per via del fatto che Chris Evert lo indossava ad ogni incontro, sostituendolo alla più tecnica fascia da polso che si utilizza per asciugare il sudore. Essendo conosciuta per il suo fascino e la sua eleganza, oltre che per la sua bravura, non è difficile pensare che il fatto di andare controtendenza, indossando sul polso un gioiello piuttosto che un elemento prettamente sportivo, abbia fatto nascere tra la gente la tendenza a denominare quel particolare bracciale come lo sport praticato dall’atleta. Una denominazione, quindi, non riconducibile ad un singolo evento come quello accaduto nel 198 … ops, volevo dire 1978.
  • Inoltre, la Fasel sostiene che gli anni ’70 coincidono con un particolare momento storico della moda. In quegli anni, infatti, tutto girava intorno al concetto di lusso, le persone iniziavano ad indossare jeans con diamanti e gioielli importanti. Un concetto, questo, sostenuto anche dall’allora designer di Cartier Aldo Cipullo, il quale dice: “Era il segno di una transizione verso qualcosa di totalmente diverso che nessuno stava facendo”.

In conclusione, possiamo affermare che la nascita del bracciale tennis non è riconducibile ad un singolo fatto, ma ad un insieme di circostanze che hanno caratterizzato le mode degli anni presi in considerazione e ad una serie di coincidenze che lo hanno reso nel tempo un classico. Il racconto, la leggenda intorno al bracciale tennis e al suo nome, hanno alimentato negli anni la sua notorietà, trasformandolo di fatto in un oggetto del desiderio "senza tempo".

 

 

Conclusioni 

In questo articolo, vi abbiamo proposto una breve panoramica sulle origini del noto bracciale tennis, così amato dalle donne di tutto il mondo e proposto in tantissime varianti dalle Maison di gioielleria. Se quindi non vuoi farti mancare un pezzo unico da indossare tutti i giorni, ad una serata elegante oppure, perché no, ad un incontro di tennis, prendi in considerazione l’idea di acquistare ( ma se ve lo fate regalare è anche meglio) un bracciale tennis in oro e diamanti.  

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